Crociera del verosimile

da Laguna viva lirica avventura in teatro poesia – Libro I° “crociera del verosimile”

… al MITICO LAGO di ALBANO
Ansante la PIANOLA:

Marco Salerni, Ai laghi, encausto su tavola

Misterioso Iddio,
non riesco a capire quei tuoi ghirigori,
mi sembrano i segni del Destino.
La Morte si avvicina a lenti passi
e poi si allontana per rivivere da capo,
simile forse a quel disegno eterno
fatto di pause e di riprese:
una terribile ansia celeste
che vivo ti afferra e ti trasforma
fino a perderti daccapo…
un eterno avvicendarsi
di periodi opposti
fortunati o fortunosi
fino al Giudizio infinito.

Marco Salerni, Teseo, encausto su tavola

Morale della favola
Il Lapis a un Foglio volante:

Galeotta è la Vita in chiave di basso,
e giù dalla riva del lago di Gubbio
scivola in acqua il Galeone di Teseo
a vela quadra e latina.

Immaginate un naviglio a castello
senza più vela né bussola e mortai
mosso allo scontro con gl’Inferi
dell’entoterra campano
per il recupero vivo di persi ideali.

Sopra il pennone del veliero aleggiano
all’occhio nostro invisibili
i Drammi epigoni dell’Oggidì
che puntano la mira in piazza grande
sul Leone di S. Marco,
illusi già d’una battaglia vinta
e d’un palio colorato fra le mani.

A voce sommessa i Merli gialli
e pronipoti di Quinto Settano
fanno risolini dalla stiva
e ricantano lieti una leggenda
che sa d’antico e di moderno assieme:

“Il futuro ci appare in trasparenza
alla finestra del Tempo
con un frusciante batter d’ali,
come un insetto volatore;
ninfa o crisalide il Presente
in metamorfosi audaci.
E le cause che nacquero ieri?…
Larve neonate in crepuscoli d’alba,
memorie vive che orientano il Domani”.

Margherita Sergardi

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LEI, LA PIÙ FORTE di August Strindberg

“LEI, LA PIÙ FORTE” è un lungo tempo di August Strindberg che ho liberamente adattato e ha luogo nel “salotto-boudoir” delle primedonne, presso lo “Stora Teatern” di Stoccolma, in epoca indefinita.
La Signora X, attrice del teatro svedese, abbandona fra un’atto e l’altro il palcoscenico, dove sta interpretando “Casa di bambola” di Henrik Ibsen, la vigilia di Natale.
Essa v’incontra la propria antagonista, Amélie, insieme al maggiordomo Titus.

Un dramma della memoria: la prim’attrice viene qui a identificarsi con la presunta vedova di Strindberg, da tempo andato in ritiro alla sua Torre Azzurra. Quest’ultimo si è lasciato dietro, relegandole nel proprio “inferno-mondo”, le due donne, messe per caso a confronto in un turbine di reminescenze. Toccherà proprio alla fantasia turbata della “primadonna” (sposa ideale di August in una vita precedente) di sviscerare, in un’aspra contesa di situazioni e ricordi, quello ch’è stato in fondo il suo destino di moglie: tradita forse ma certa, nell’intimo suo, del proprio “incredibile” amore per il suo piccolo Uomo e grande Poeta.

Da Parte di chi ascolta verrà probabilmente fatto di muoversi a difesa ora della giovane donna, ora della vedova matura di Strindberg: oggetto la prima di un amore passeggero e, forse, nato per gioco; simbolo, invece, la seconda di travagliate esperienze. Helga, la Signora X, viene illudendosi d’essere ancora lei… “la più forte”, quella cioè che amò lo scrittore nel senso più compiuto della parola, dandogli un affetto “semprevivo”, misto di anima e di sensi.
“Grazie d’avermi insegnato l’amore”, Amélie!” così le parole di chiusa che la Signora dell'”Intima Teatern” rivolge alla sua giovane rivale.

Da “LEI, LA PIÙ FORTE” è nato, come risposta nel tempo all’Autore svedese, il mio dramma “Io, la stalammìte”. In esso, la solita Signora X e gli altri due personaggi (Titus, Amélie) torneranno a vivere, stavolta, una diversa situazione, all’unìsono col giorno d’oggi.

EXITUS per “Io, la stalammite”:

Helga: Il mio sacrario lascerò agli amanti,
e se nacqui per essere, solo, un riflesso,
io, la più forte!…
in questo morrò col mio dramma…
Stalammìte bianca, svaporata,
in punta di piedi…
e via salirò verso l’alto
per umido spiraglio
a toccare la volta.
Nacque nel tempo una signora X…
rinascerà nel tempo…
Aneliti, gioie… piaceri di sè, vanità!…
Sono vissuta abbastanza.
Ma ricordatevi che lui…
voleva i tulipani da per tutto!…
Una luce dispersa?… Eppure, lo amo.